Pittrice, fotografa, artista visiva, performer, Amélie Waldberg attraverso vari campi della creazione ci regala la sua riflessione sulle emozioni, il corpo, le sue rappresentazioni e la sua immagine.
“Ho iniziato a scattare foto dopo aver consumato penna e pennelli. La foto rimane nel mio processo artistico un buon sfogo. Non cerco di catturare immagini sul posto, di sublimare esseri o paesaggi, ma piuttosto di cercare di essere una sorta di regista i cui attori sono giocattoli. Non mi stancherò mai di fotografare Barbie, o Samantha, o Lilith, o la Strega, nelle situazioni più inaspettate, a volte morbose, o comiche l'una più dell'altra... Giocando con il riflesso dei sensi inanimati, per dar loro un'anima e venderla al Diavolo." |
|
Painter, photographer, visual artist, performer, Amélie Waldberg through various fields of creation gives us her reflection on emotions, the body, its representations and its image.
“I started taking pictures when the pen and brush were worn out. Photography remains an essential part of my artistic process. I don't aim to render images on the spot, sublimate figures or landscapes, but rather work at being like a director, with the actors as toys. I never get tired of photographing Barbies, or Samantha, or Lilith, or even the Witch, in the most unexpected, sometimes painful or comical situations... Playing with the reflection of inanimate items, to give them souls and sell them to the Devil. " |