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La mostra IMAGOMANIA (Mind in the mirror) mette in scena la dimensione ossessiva e maniacale dell'immagine nell'interpretazione e nella ricerca personale di Kristina Kurilionok che della ossessione tipicamente giovanile dell'immagine di sé e dell'ipersensibilità adolescenziale ha fatto il suo oggetto di ricerca.
Giovane artista lituana, inesorabilmente spinta da un'esigenza di comprensione e - allo stesso tempo - di emulazione, Kristina Kurilionok parte dalla propria esperienza psicologica e si muove abilmente tra pittura, fotografia e video, seguendo con grande libertà le sue esigenze e le sue intuizioni.
Il complesso di apparire secondo un ideale estetico dominante, il riflesso della propria immagine catturata dalle superfici riflettenti, l'impressione ripetuta di queste nei ricordi continuamente incalzanti nella mente, e la ricerca di uno spazio interiore in cui rifuggire
dalla paura di affrontare quella realtà che improvvisamente prorompe nell'immagine del corpo visto e nei suoi cambiamenti notati, sono gli elementi che scandiscono il percorso dell'artista e i momenti della mostra.
Nei suoi video c'è l'ansia dell'accettazione; nei suoi scatti ricorre l'immagine persecutoria di sé stessa, che dai luoghi più banali distoglie dalla vita (dal manico della doccia, dal fondo del bicchiere, dal collo della bottiglia, dal monitor del computer); nelle sue tele, come in uno specchio, c'è il riflesso immaginativo della sua mente.
L'attenzione di Kristina Kurilionok è rivolta esclusivamente alla relazione che il soggetto umano ha con il suo corpo. Una relazione vissuta e intesa da un punto di vista e da una sensibilità esclusivamente femminile.
Nel corso della sua evoluzione, l'espressione artistica di Kristina Kurilionok è diventata sempre più intensa e profonda, capace di raccontare scenari psicologici ed emotivi intimi, personali e biografici, ma allo stesso tempo universali e senza tempo, attraverso un passaggio di analisi che l'ha condotta ad affrontare la vera questione di come vivere il corpo e l'erotismo ad esso connaturato, soprattutto in un contesto di cultura mediatica globale in cui l'immagine della donna è sempre più legata all'immagine di oggetto di piacere sessuale.
Testo di Maria Rosaria Gallo
With IMAGOMANIA (Mind in the mirror), the exhibition depicts the maniacal and obsessive dimension of the image in the personal Kristina Kurilionok's interpretation.
Kristina Kurilionok puts in the center of her artistic research the typically youth obsession of self-image and the juvenile hypersensitivity.
Young Lithuanian artist, relentlessly pushed by the need for understanding and - at the same time - of emulation, Kristina Kurilionok starts from her psychological experience and moves deftly between painting, photography and video, following her needs and her insights with great freedom of expression.
The problem of appearing according to a dominant aesthetic model; the reflection of one's own image captured by the reflective surfaces; the repeated impression in the memories of these images which constantly press in the mind; the search for an interior space in which to escape from the fear of facing the reality which suddenly bursts in the image of the body and in its changes perceived, all these are the elements that mark the path of the artist and the moments of the exhibition.
In her videos there is the anxiety of acceptance; in her shots recurs the persecutory image of herself wich appears from the most trivial places (from the handle of the shower, from the bottom of the glass, from the bottle, from the computer monitor) and takes away her from life; in her canvases, as in a mirror, there is the imaginative reflection of her mind.
Kristina Kurilionok's attention is directed to relation that the human subject has with his own body. A relationship experienced and understood from a point of view and by a kind of sensitivity that you can say exclusively feminine.
In the course of its evolution, Kristina Kurilionok's artistic expression has increasingly become intense and deep, able to tell the intimacy of psychological, emotional, personal and biographical scenarios, but - at the same time - universal and timeless, through a passage of analysis that has led her to face the real issue about how to live the body and its natural eroticism; especially, in a context of global media culture in which the image of women is increasingly linked to the image of an object of pleasure sexual.
Text by Maria Rosaria Gallo |
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