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Con Astratto Fluido. La pittura di Pino Pingitore, a cura di Maria Rosaria Gallo,
Pramantha Arte presenta la produzione pittorica dell'artista relativa al periodo 2008-2012.
La mostra comprende oltre trenta lavori (di medie e grandi dimensioni) nei quali si apprende l'elaborazione e la maturità espressiva che l'artista ha perseguito e conseguito in questi quattro anni, conferendo movimento e libertà ad un approccio creativo rigoroso e ad un percorso artistico che "ha esplorato in modo profondo e mai scontato i linguaggi visivi che hanno stravolto i canoni estetici e mentali nel secolo scorso, senza timore per la coerenza stilistica. Astratto fluido - afferma il curatore - si presenta come una sorta di sorpresa pittorica. Un lavoro che unisce rigore, progetto e mestiere alla ricercatezza, all'esplorazione e alla sfida creativa. Un lavoro che si può dire immediato alla percezione, a tratti ipnotico, coinvolgente".
Astratto fluido. L'Intra-realismo di Pino Pingitore
di Maria Rosaria Gallo
Astrazione. L'antefatto
Pochi termini nella storia dell'arte e del pensiero sono stati così discussi e contestati come quello di "astrazione", fino al punto da arrivare a indicare linguaggi artistici tra loro diversi e contrastanti. Fin dai tempi di Van Gogh, artisti, critici, poeti e filosofi si arrovellano nell'utilizzo di un termine che irrimediabilmente fa riferimento alla realtà: o per trascenderla, o per penetrarla completamente; o per ovviarla nella pretesa conoscitiva, o per coglierne la più intima ed essenziale struttura. Il tentativo è, ovviamente, sempre uno: catturarla. Ad un certo punto linee, forme e colori si svincolano da ogni ordinaria esperienza visiva e diventano i protagonisti assoluti della pittura, in una lotta di dominio tra la supremazia espressionista e simbolica del colore e il primato rigoroso e strutturale delle forme, la morbidezza fluttuante della luce e la rigidità cristallina delle linee; nello stesso tempo la storica querelle tra arte mimetica e arte creatrice, rappresentazione oggettiva e esternazione soggettiva, realismo esteriore e realismo interiore viene ricondotta - entro gli sconfinati limiti della tela - ad interrogare il valore intrinseco di un linguaggio puro.
Astratto fluido. La sintesi
Con Astratto fluido Pino Pingitore giunge ad una maturità espressiva profonda e raffinata, dove converge la sua quarantennale esperienza di esploratore di tecniche e linguaggi visuali, con un risultato pittorico di notevole sintesi, in cui rigore, manualità, pensiero, conoscenza e sensibilità si mescolano fino a confondersi, producendo atmosfere spaziali vive e vibranti, capaci di restituire autonomia all'immagine pittorica nell'unione formale di elementi moderni e tradizionali; capaci di coinvolgere l'immediata attenzione dell'osservatore ammaliandone gli occhi con un ritmo musicale incantato, rievocando l'obiettivo pittorico del grande Kandinsky: "far passeggiare l'osservatore dentro il quadro, costringendolo a dimenticare se stesso e immergersi nel dipinto"; capaci, anche, di costituirsi come metafora visuale di un modus contemporaneo che identifica la sua pulsione vitale in una continua liquefazione di contorni e confini, palesando - nell'impressione visiva - la condizione in cui è calato ogni singolo individuo e disvelando - per dirla con le parole di Einstein - la dinamica essenza del divenire dietro la statica apparenza dell'essere.
Astratto fluido. Il linguaggio visivo tra tradizione pittorica e modernità tecnologica
La luce è l'elemento cruciale della pittura di Pino Pingitore. Il solvente naturale con cui l'artista crea e discioglie colore, ritmo e spazialità in una unica atmosfera. Rigore formale e dispersione visiva trovano un punto d'incontro nella dissolvenza a cui Pingitore sottopone l'immagine, attraverso l'accurata e insolita combinazione di procedimenti, tecniche e idee apparentemente contrastanti tra loro. La pittura sulla tela è preceduta dallo studio cromatico al computer attraverso programmi specialistici di grafica; mentre la trasposizione pittorica tradisce un approccio artistico che guarda alla pittura maestra del Rinascimento. Pittura timbrica (in cui ogni colore esprime la sua personalità e si esalta nel contrasto con l'altro) e pittura tonale (in cui ogni punto del dipinto è imbevuto della stessa quantità di luce) convivono e si alternano divergenti nella medesima atmosfera, privata da linee di contorno, come vuole lo sfumato: il procedimento chiaroscurale di Leonardo applicato al colore. Da queste combinazioni sorge l'Astratto fluido di Pino Pingitore.
Un'astrazione che si presenta iper-realistica nel dissolvimento fluido dell'immagine che coglie il carattere cinetico delle cose. Un'astrazione figlia di uno sguardo acuto, che penetra la materia e ne fotografa l'energia nel suo fluire, nel suo vivere. Un'astrazione che è Astratto fluido. l'Intra-realismo di Pino Pingitore. |
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